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Ginposium 2023 e Sostenibilità nel mondo del gin

Tra i vari punti di vista da cui è stato raccontato e fotografato il mercato del #gin a Ginposium 2023, tra stato dell’arte e prospettive future, quello della #sostenibilità ha sicuramente rivestito un ruolo importante e fondamentale.

Sono stati tre gli interventi che hanno avuto questo focus (considerando che l’intervento previsto sul foraging sostenibile, ovvero la raccolta a mano delle botaniche che crescono selvatiche, non ha potuto svolgersi), con temi tra loro diversi ma strettamente correlati come i valori aziendali, il packaging, e la logistica.

L’intervento di apertura è stato di Sandrine Ricard, Deputy Director di Pernod Ricard UK, che ha spiegato l’approccio sostenibile che l’azienda applica nel mondo e in particolare nel Regno Unito. Un approccio sostenibile non riguarda solamente l’ambiente e la carbon footprint, ma anche le persone e la qualità dei rapporti e delle relazioni che si creano all’interno di un’azienda e nel contesto socioeconomico locale in cui le aziende si trovano e vanno ad impattare fisicamente.

Rosie Milsom, Global Head of NPD di ATOM Brands, e Sarah Miller, fondatrice di Gin-a-ding-ding, hanno esplorato più nello specifico le possibilità e i vantaggi dell’uso di packaging sostenibili. Ciò non vuol dire solamente utilizzare materiali riciclati e riciclabili, ma anche evitare materiali inutili di imballaggio o crearli in modo tale che possano avere un secondo uso successivo. Altro aspetto è la riduzione del peso del packaging e la distanza dalle fonti dove esso viene reperito, perché l’impatto dei trasporti è grandissimo nel calcolare la carbon-footprint di un brand.
Tra gli esempi citati, molto interessanti sono le alternative al vetro, come per esempio le bottiglie in alluminio (leggerissime, molto resistenti, riutilizzabili e riciclabili) utilizzate da brand come Penrhos e Mallard Point.

L’ultimo intervento sulla sostenibilità è stato quello di Nolan Kane, Head of Emerging Brands presso Verallia UK, che si è focalizzato su quello che e aziende produttrici di vetro possono fare per ridurre l’impatto ambientale. Chiaramente la prima attività è quella di ridurre il peso delle bottiglie e utilizzare il più possibile vetro riciclato, assieme ad attività che riducano gli sprechi e invitino al riutilizzo, instaurando così un circolo virtuoso di economia circolare. Fondamentale poi scegliere fornitori il meno distanti possibile e avvalersi delle nuove tecnologie atte a ridurre l’impatto ambientale.

Contributi e approcci che Mosaico Spirits sposa in pieno e che vanno nella stessa direzione della nostra visione aziendale, dove un modello di produzione “glocal” può risultare efficiente nell’ottica di una riduzione dei consumi e delle emissioni correlate allo spostamento delle merci e nell’impatto e valorizzazione di economie e risorse locali attraverso lo sviluppo di siti produttivi decentralizzati.